+39010566334 | Lun-Ven 9:00 - 18:00
Iscriviti alla newsletter Chiappe Revello e Associati versione inglese Chiappe Revello e Associati Chiappe Revello e Associati Chiappe Revello e Associati Chiappe Revello e Associati

Musica e spettacolo a Genova grazie a ENI: il grande successo dei concerti in Piazza della Vittoria

Lunedì 26 giugno e martedì 27 giugno, la cornice di Piazza della Vittoria sotto il suo famoso arco è stata animata da due grandi concerti Powered by ENI.

La prima sera, aperta intorno alle 20.30 dalla musica di Radio Babboleo, ha visto esibirsi sul palco gIANMARIA, giovane cantautore e rapper, rivelazione del talent “X Factor” nel 2021 e protagonista di una rapida ascesa nel panorama musicale italiano e che ha portato sul palco il suo MOSTRO Tour 2023; e a seguire Dardust, al secolo Dario Faini, pianista italiano e producer tra i più ascoltati al mondo, pioniere della musica classica alternativa, tra i più ascoltati al mondo della nuova generazione, che ha firmato numerosi grandi successi italiani vincendo 70 dischi di Platino. Mentre la seconda serata è stata animata da grandi classici e revival “Dagli anni ’70 ai giorni nostri – Powered by Eni” con I Cugini di Campagna e gli U Boot 70, seguito da un DJ set con dj di fama internazionale come Merk & Kremont che hanno animato le ore più tarde della notte, coinvolgendo il pubblico più giovane. Il duo, formato da Federico Mercuri e Giordano Cremona, nel 2014 è stato incluso nella classifica annuale “Top 100 DJ” stilata dalla rivista DJ Magazine.

Infine, tenetevi pronti perché la musica non è finita grazie alla “Genova Dance Parade – Powered by Eni”. Si parte alle 18 con la parata dei carri dall’Ocean Live Park (piazzale Kennedy): 11 “discoteche itineranti” che proporranno musica di ogni tipo, dalla tecno-underground, al reggaeton sul modello dell’iconica “Street Parade” di Zurigo, la più grande “festa tecno” del mondo. I carri percorreranno via Brigate Partigiane, via Cadorna, viale XX Settembre e via Fieschi per poi passare in piazza Dante, piazza De Ferrari, risalire in via XX Settembre e terminare la parata in piazza della Vittoria dove, verso le 22,30, si svolgeranno le esibizioni di dj di fama internazionale, tra cui Pan-Pot, Matthias Tanzmann, Davide Squillace, Menny e Fav.

«Genova spiega le vele per accogliere, in questi tre giorni targati Eni, tantissimi visitatori da tutto il mondo con un calendario di musica, concerti e intrattenimento davvero eccezionali – dichiara Federica Cavalleri, delegata ai Grandi eventi del Comune di Genova – C’è grande attesa in città per gli artisti e dj di fama nazionale e internazionale, che calcheranno il palco di piazza della Vittoria e per la Dance parade, che ci catapulterà nelle atmosfere di Zurigo facendo ballare i più giovani attorno a vere e proprie discoteche itineranti a cielo aperto. Un ventaglio di generi musicali capace di coinvolgere un pubblico veramente ampio, che abbraccia più generazioni e che spero si diverta in questi giorni di festa che Genova ha voluto offrire per The Ocean Race Genova The Grand Finale».

The Ocean Race, atto finale. Bucci e Toti ricevono all’Aia la bandiera. La flotta è partita verso il primo “storico” arrivo in Italia

Il passaggio della bandiera e la partenza della flotta. Il lungo giro del mondo di The Ocean Race sta per arrivare al “Grand Finale”. Genova è pronta ad ospitare lo storico arrivo della regata più sfidante al mondo che compie 50 anni e per la prima volta approda in Italia. La visita del Sindaco di Genova, Marco Bucci, si è aperta con l’incontro con il Sindaco dell’Aia, Jan van Zanen che ha firmato, alla presenza del ceo di The Ocean Race, Richard Brisius, l’adesione ai principi della prima bozza di Carta dei diritti degli Oceani che sarà scritta proprio a Genova, al termine dell’Ocean Summit del prossimo 27 giugno.

Il Sindaco di Genova è stato affiancato anche dall’ambasciatore d’Italia in Olanda, Giorgio Novello. Hanno ricevuto dalle autorità olandesi la bandiera ufficiale di The Ocean Race aprendo l’ultimo conto alla rovescia verso lo storico “Grand Finale”. A Genova fervono i preparativi per l’apertura ufficiale dell’Ocean Live Park nel nuovo Waterfront di Levante, fissato per sabato 24 giugno (ore 10). È stata anche l’occasione di presentare il 63° Salone Nautico Internazionale di Genova che si terrà dal 21 al 26 settembre prossimi, che ogni anno presenta le innovazioni del comparto dell’industria nautica e che vedrà oltre 1000 imbarcazioni esposte, ovviamente alla Fiera di Genova.

“Genova ha fatto centro”, sottolinea Giorgio Novello. “Ho vissuto giorni straordinari rendendomi conto che tra Genova e i Paesi Bassi c’è grande affinità fatta di apertura al mondo, di mare inteso come mezzo di comunicazione e attenzione all’ambiente. E ancora vita sostenibile, ricerca, tecnologia. Sto raccogliendo idee che trasformeremo in pratica e sono davvero colpito del grande lavoro che il Sindaco Bucci e la sua squadra hanno portato avanti con il Genova Process”.

La delegazione genovese ha incontrato le massime autorità locali, poi il saluto e la foto con i membri del Team Genova proprio davanti al Pavilion di Genova che in tutte le tappe di The Ocean Race è stato un importante punto di incontro e di promozione delle eccellenze genovesi, liguri e italiane.

L’arrivo delle barche delle flotte Imoca e VO65 è previsto per domenica 25 giugno con la festa di inaugurazione di “Genova The Grand Finale” fissata per le ore 16:30 con la presenza della banda della Marina Militare italiana. Il 27 giugno lo specchio acqueo di Genova si animerà grazie alla “Regata delle Legends”. Magia che si ripeterà in occasione delle due regate “Pro-Am” fissate per il 28 e 29 giugno. Sabato 1 luglio ci sarà la regata costiera “In Port Race”.

Due sono gli straordinari eventi internazionali legati alla sostenibilità. Lunedì 26 giugno appuntamento con la Mission Charter “Restore our Ocean and Waters by 2030” mentre Martedì 27 giugno i maggiori esperti internazionali si ritroveranno per l’ultimo Ocean Summit firmato The Ocean Race e Genova Process.

Il palco dell’Ocean Live Park, sotto la tensostruttura, sarà il cuore dell’animazione con numerosi concerti, spettacoli, dimostrazioni, incontri, premiazioni ed esibizioni. Domenica 2 luglio ci sarà anche la finale del Campionato Mondiale del Pesto.

Campus Civico: Chiappe Revello intervista il Professor Luca Raffini dell’Università di Genova (1° parte)

Campus Civico, l’iniziativa imprenditoriale nata dall’unione di esperienze maturate all’interno del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali di UniGe e rappresentante un canale valido ed attivo per lo scambio di idee e la risoluzione di problemi collettivi, è finalmente entrata in moto. Abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti che hanno permesso la nascita di questa realtà imprenditoriale, che pubblicheremo ogni mese per far comprendere al meglio il lavoro dei soci e dei collaboratori di Campus Civico. La prima che vi proponiamo, divisa in due parti, è a Luca Raffini, docente universitario di Sociologia dell’opinione pubblica e comunicazione istituzionale presso il Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Genova.

  1. Professore, ci racconti la nascita e il suo coinvolgimento personale all’interno del progetto.

Mi occupo di processi partecipativi e di attivazione da oltre 15 anni. Era il 2006, stavo lavorando alla mia tesi di dottorato sulla democrazia deliberativa, e decisi di candidarmi per svolgere il ruolo di facilitatore nell’Electronic Town Meeting organizzato dalla Regione Toscana per coinvolgere cittadini e stakeholders nella stesura partecipata di una legge sulla partecipazione. Da quel momento ho continuato a praticare la partecipazione, oltre che studiarla in qualità di sociologo dei fenomeni politici. Ho collaborato, da allora, alla realizzazione di processi di partecipazione in una pluralità di ambiti, dal terzo settore alle amministrazioni pubbliche a diversi livelli. Con vari progetti dal 2013 al 2020, insieme ad amici e colleghi ho promosso associazioni, imprese sociali e progetti nell’ambito della partecipazione.

Al mio arrivo al Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università di Genova ho trovato colleghe e colleghi con esperienza in materia – avevano, per esempio, collaborato al Dibattito Pubblico sulla gronda autostradale e a percorsi di coinvolgimento dei cittadini per il Comune di Genova.

Così nel 2019, insieme al Professor Andrea Pirni e ad altre colleghe e colleghi del Dipartimento, iniziammo una collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Da cui scaturì il progetto Dialoghi in Porto, che ha come scopo proprio il dialogo tra l’Autorità e la città di Genova, al fine di rilocalizzazione i depositi chimici di Multedo in area portuale.

A partire dal consolidamento dei rapporti di scambio e di collaborazione del gruppo di lavoro del DISPI con voi di Chiappe Revello e con i colleghi del Dipartimento di Architettura e Design Unige nasce l’idea di costituire uno Spin off universitario, per potere consolidare e ampliare il progetto, coinvolgendo altri professionisti attivi nel territorio, come l’Arch. Nicoletta Piersantelli e proponendoci come attore di riferimento a livello regionale e nazionale.

  • Ci spieghi la metodologia di lavoro di Campus Civico. Essendo una realtà appena nata, può illustrarci un esempio di buone pratiche che pensate di adottare o un modello a cui vi ispirate?

È vero che Campus Civico è una realtà appena nata, ma si fonda sull’esperienza ultradecennale dei soci fondatori in materia di partecipazione e attivazione del cittadino, di comunicazione, di relazioni pubbliche e industriali ed engagement di stakeholder.

Le metodologie e le pratiche che adottiamo, nel rapporto con gli attori con cui collaboriamo, nascono dal confronto e dalla condivisione di alcuni principi di fondo: Campus civico intende operare nel mercato, ma sempre perseguendo l’obiettivo di contribuire al miglioramento della società.

Progettare e condurre processi partecipativi e coinvolgere i cittadini in percorsi condivisi significa assumersi una responsabilità pubblica. Campus civico non si limita a proporre un servizio, ma si impegna in percorsi che rispondano ai suoi principi di fondo, che si tratti di un’impresa o di un’amministrazione pubblica. Campus civico porrà sempre al centro del suo operato il principio della equivicinanza tra gli attori coinvolti nel dialogo.

Infatti, i modelli che assumiamo come buone pratiche sono tutte quelle esperienze che rimangono coerenti con questi principi, contribuendo a generare percorsi virtuosi per tutte le parti coinvolte, ad assumere decisioni migliori, a promuovere un dialogo aperto e costruttivo, a generare valore per il territorio e capitale sociale.

  • L’interdisciplinarietà dello spin-off. Come e perché è un valore aggiunto al progetto?

L’interdisciplinarietà è un valore aggiunto perché il tipo di percorsi che progettiamo e gestiamo richiedono, per definizione, il coinvolgimento di una pluralità di competenze che, nel nostro caso, sono integrate e “rodate” sin dalle prime fasi di ideazione del progetto. Ciò garantisce la coerenza e l’integrazione organica delle diverse competenze coinvolte, nonché una maggiore capacità di adattamento. Le dimensioni della citizens and stakeholders engagement, della comunicazione e delle relazioni pubbliche, che definiscono i tre settori in cui è articolato Campus Civico, richiedono competenze distinte ma sono necessariamente profondamente intrecciate tra loro.

Fine prima parte. La seconda parte sarà preso pubblicata sui nostri canali. Stay tuned!

“Le donne dell’agricoltura italiana unite per l’acqua”: l’evento di Confagricoltura donna il 14 giugno a Roma

L’alternarsi di alluvioni e siccità sta causando danni enormi al settore agricolo, com’è stato drammaticamente evidenziato dalla recente alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Confagricoltura Donna ha così deciso di organizzare il 14 giugno a Roma un evento presso la sede di Palazzo della Valle con l’obiettivo di coinvolgere le imprenditrici dei vari settori produttivi, per discutere e impegnarsi a trovare soluzioni da poter adottare per contrastare il cambiamento climatico e mitigarne gli effetti devastanti.

“Ci siamo riunite proprio per proporre, seguendo esigenze dei territori e produttive, un documento unitario che presenteremo alle Istituzioni”. Lo ha detto Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura, in questa giornata dove era previsto fossero presenti i rappresentanti delle istituzioni, tra i quali il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e le rappresentanti della Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati; ma che purtroppo, a causa della scomparsa dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non hanno potuto partecipare. Confagricoltura donna ha espresso il suo cordoglio ricordando l’ex Presidente all’inizio dei lavori del convegno.

La tematica dell’acqua è stata al centro del dibattito moderato dalla famosa giornalista Rai Barbara Capponi, spaziando da interventi di matrice storico-sociale, grazie alla partecipazione della Professoressa Marialuisa Ricotti, all’innovazione tecnologica in campo agricolo, con gli interventi della Presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, e Giulia Giuffrè, Global Compact SDG Pioneer 2021. Inoltre, è stata presentata la nuova associazione le Donne della Floricoltura, che ha regalato un bouquet di spighe di grano e lavanda a tutte le relatrici intervenute. Le esperienze delle rappresentanti delle associazioni legalmente riconosciute coinvolte nel progetto – Donne del Vino, Donne del Riso, Donne dell’Olio e Donne dell’Ortofrutta – sono state inserite in un fruttuoso tavolo di lavoro dove molte istane sono state portate avanti, dalla parità di genere alla richiesta di investimenti concreti nel campo agricolo, anche da un punto di vista dell’innovazione tecnologica.

Come ha ribadito la presidente Oddi Baglioni: “A provvedimenti e misure di emergenza e piani di intervento a lungo termine occorre puntare a incentivare l’innovazione, affiancando anche soluzioni che la natura stessa può darci, come intercettare le acque provenienti dagli eventi atmosferici. La natura, proprio come l’universo femminile, è da sempre resiliente”.

Un impegno al quale molte imprenditrici hanno risposto portando la loro esperienza “direttamente sul campo” e portando le istanze di una filiera che richiede maggiori investimenti e coinvolgimento nel processo decisionale. La grande risposta ha messo ancora una volta in luce quanto il ruolo delle donne nel settore agricolo sia presente e consistente, motivo per cui è necessario che esse vengano coinvolte nei processi decisionali, in quanto produttrici, imprenditrici e lavoratrici della filiera e che si apra la strada nei luoghi decisionali. Confagricoltura donna si impegna in questo contrastando il pensiero ancora diffuso, di una cultura di genere che vede le donne al di fuori del settore e valorizza così la compartecipazione all’attività agricola sia di uomini che di donne.

Sanità in Liguria, a Rapallo per parlare del futuro della Salute

Giovedì 18 maggio a Rapallo, presso la cornice dell’Excelsior Palace Hotel, si è svolta la prima edizione del Convegno “Sanità in Liguria: Sinergie vincenti per una Regione all’avanguardia nella Ricerca e nella Digitalizzazione” a cui hanno partecipato i principali e maggiori attori coinvolti nel mondo della sanità pubblica e privata.

Il convegno aveva l’obiettivo di mettere a confronto i diversi soggetti che intervengono nelle questioni gestionali, amministrative e cliniche della sanità ligure, pubblica e privata, e su queste basi avviare un dialogo sinergico su tematiche e contenuti strategici come la digitalizzazione, la carenza di personale sanitario, l’integrazione del privato nella sanità pubblica e molto altro ancora. Sono intervenuti anche molti attori istituzionali, tra i quali il Ministro della Salute Orazio Schillaci e il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo; nonché il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e i referenti della sanità regionale.

Hanno partecipato inoltre al convegno anche i rappresentanti delle diverse categorie professionali impegnate nel comparto sanitario e le aziende private in una tavola rotonda di confronto.

Qui di seguito il link alla registrazione dei vari interventi che si sono susseguiti nell’evento, organizzato dalla Fondazione Pallavicino Ets insieme a Massimiliano Monti, editore della guida sanitaria regionale SaluteSanità con il patrocinio della Regione: Sanità in Liguria – Telenord.it

20 anni di Porto Aperto, l’educational di Porto Petroli dedicato alle scuole di Genova

Da 20 anni a questa parte Porto Petroli apre il suo terminal alle scuole di Genova: da novembre 2022 sono state 37 le classi– in prevalenza secondarie di primo grado – che hanno visitato il sito e da quest’anno, anniversario importante per il progetto, hanno chiesto di poter partecipare anche alcune classi di un Liceo.

Il programma prevede l’accoglienza in aula con un momento di formazione, dove viene svolta una panoramica introduttiva sulla struttura del Porto Petroli e sulle sue peculiarità; vengono inoltre forniti anche alcuni dati di base sul petrolio, i suoi derivati e i mezzi di trasporto utilizzati così da avviare una riflessione storico/scientifica consapevole. Questo momento della visita è svolto in forma di dialogo ed interazione continua con gli studenti per renderlo divertente e catturarne la curiosità. Segue una visita guidata alle strutture e agli impianti del Porto Petroli con illustrazione delle misure di sicurezza all’avanguardia e dell’innovazione degli impianti. 

Al rientro “nell’aula formazione”, gli studenti seguono alcune attività di laboratorio che, grazie alla collaborazione di una docente specializzata in biochimica, hanno lo scopo di agevolare e supportare gli insegnanti in un percorso didattico completo.

882 alunni e 94 insegnanti si sono cimentati nelle attività di laboratorio proposte spaziando dai polimeri alla chimica della bellezza, dagli zuccheri alla depurazione delle acque, fino alla cromotografia e molto altro per interagire propositivamente con i ragazzi.

Proprio il laboratorio sui Polimeri è stato il più gettonato: esso comprende diverse esperienze divertenti con polimeri naturali (amido e collagene) e la realizzazione di un polimero sintetico (poliuretano espanso). Nell’ambito del laboratorio viene affrontato l’argomento “plastica”, facendo riferimento alla derivazione petrolchimica, all’utilizzo quotidiano e alle problematiche legate all’inquinamento e al suo smaltimento.

Ma anche la “Chimica della bellezza” ha avuto un buon successo: laboratorio che prevede la preparazione di una crema per le mani alla glicerina. Ai ragazzi vengono mostrate le simulazioni dei principali passaggi che portano alla trasformazione dell’olio alimentare usato in biodiesel e la glicerina, con la quale i ragazzi preparano una crema per mani con proprietà decongestionanti, lenitive ed anti-arrossamento.

Il livello di gradimento del progetto è altissimo e l’interesse dei docenti coinvolti testimonia l’utilità di esperienze didattiche e formative per i ragazzi.

È nato Campus Civico è lo spin off dell’Università di Genova che facilita le idee e attiva il dialogo

Campus Civico, l’iniziativa imprenditoriale nata dall’unione di esperienze maturate all’interno del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali di UniGe e rappresentante un canale valido ed attivo per lo scambio di idee e la risoluzione di problemi collettivi, è finalmente entrata in moto.

Grazie ad un team interdisciplinare costituito da esperti provenienti da diversi settori, lo spin off si occuperà di progettare e gestire processi partecipativi e di attivazione di cittadini e di portatori di interesse a sostegno delle amministrazioni pubbliche e di imprese private; realizzare dibattiti pubblici nell’urbanistica partecipata, nel coinvolgimento di cittadini nella prevenzione e nella gestione del rischio e dell’emergenza; ideare e organizzare iniziative di coinvolgimento di cittadini e di portatori di interesse nella direzione dell’amministrazione condivisa.

I percorsi di coinvolgimento delle collettività sono, infatti, un fattore chiave nelle scelte di localizzazione e realizzazione di grandi opere aventi rilevante impatto ambientale, economico e sociale sul territorio coinvolto.

Chiappe Revello mette a disposizione le proprie competenze nell’ambito delle relazioni pubbliche e dello stakeholder engagement in qualità di partner di Campus Civico.

Vi terremo aggiornati su tutte le novità e approfondimenti relativi al progetto, come interviste esclusive ai soci fondatori e ai collaboratori.

La mobilità ciclistica e l’impatto del boom del settore sui porti italiani

Oggi abbiamo intervistato Riccardo Capecchi attualmente esperto MIMS e coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Mobilità Ciclistica, senior advisor JoinGroup e Segretario Generale della Fondazione Lottomatica.

Cifre importanti del PNRR sono state allocate per la creazione di ciclovie e l’incentivazione all’uso della bicicletta. A che punto siamo con i progetti?

Il sistema nazionale della mobilità ciclistica rappresenta un potenziale di grande sviluppo per il nostro Paese.

Il disegno della rete ciclabile nazionale ed urbana è stato definito dal legislatore con la legge 2 del 2018, ma fino ad oggi non vi è stata ancora una vera e propria fase attuativa del disposto normativo.

Il Ministro Giovannini, nell’ambito della sua visione programmatica, ha inteso invece spingere in modo significativo sulla prospettiva di una mobilità sostenibile chi abbia fra i suoi assi fondamentali il mezzo a due ruote.

In questo senso è stato annunciato che a breve sarà emanato il nuovo Piano generale della mobilità ciclistica previsto dalla legge ma non ancora istituito.

È questo un punto di svolta significativo perché consentirà di dare corso ad una programmazione coordinata degli interventi e alla visione sistematica che si intende promuovere nel nostro Paese in una logica di stampo europeo.

Il PNRR in effetti ha già stanziato quasi 1 miliardo per il comparto della mobilità ciclistica, suddiviso fra interventi relativi alla mobilità urbana ed interventi che vanno a supportare la grande rete nazionale ciclabile.

L’intento è quello di creare una infrastruttura basata su due assi: il cicloturismo e la mobilità urbana. Si tratta infatti di un sistema che, a tendere, dovrà garantire un progressivo livello di integrazione interurbano attraverso cui consentire una mobilità fra comuni. Un sistema in grado di soddisfare anche i bisogni dei pendolari che si muovono in archi di distanza intorno ai 10/15 km.

Queste linee progettuali sono già in fase avanzata di realizzazione: per quanto riguarda i grandi assi nazionali parliamo di progetti avviati già a partire dal 2016 e già all’epoca, fu stabilito dal Parlamento di dare vita ad un complesso di 10 ciclovie nazionali. Su questa prima rete si andrà a costituire la più ampia rete ciclabile nazionale “Bicitalia” prevista dalla legge 2 del 2018.  Un sistema complesso che potrà soddisfare le esigenze di cicloamatori, utilizzatori quotidiani e saltuari.

Report di settore informano della crescita della bicicletta come alternativa di mobilità sostenibile. Il lockdown non ha soltanto creato un’opportunità in questo settore, ma ha anche fatto sentire forte l’esigenza delle aziende italiane di tornare a controllare più da vicino la filiera produttiva, con una fase di rientro della produzione dall’estremo oriente all’Italia. Cosa può raccontarci di questo fenomeno che impatterà in parte sul settore della logistica dei porti con un minore afflusso di parti di ricambio e di prodotto finito dall’estero?

È il cosiddetto fenomeno del reshoring. Certamente questo potrà avere un impatto diretto in termini di minor movimentazione di mezzi all’interno dei porti, ma è anche vero che la fabbricazione di segmenti produttivi e parti che compongono la filiera rimarrà a lungo basata su altri Paesi. Per questo motivo possiamo affermare che, nel breve periodo, questo fenomeno che avrà un impatto limitato.

Sotto il profilo industriale il comparto è in fase di grande sviluppo: il recente rapporto presentato da Banca IFIS ha messo in evidenza come, con oltre 3. 2 milioni di pezzi fabbricati del 2021, il mercato italiano sia in forte crescita, supportato dalla vendita delle biciclette a pedalata assistita. Il fatturato è in aumento di più del 7% rispetto al 2020 per un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro.

Un andamento di mercato che avrà come conseguenza positiva una nuova industrializzazione nel nostro Paese e questo porterà, soprattutto nel comparto turistico, uno sviluppo e una integrazione di servizi che daranno un impulso anche all’economia del mare.

Il cicloturismo, già oggi, infatti, copre percorsi di varia natura sul territorio nazionale e tocca anche i porti.

Si calcola che siano oltre 8 milioni di italiani potenzialmente attratti dal cicloturismo, quasi il 20% della popolazione maggiorenne.

È un fenomeno globale che avrà un effetto in ogni segmento produttivo del nostro paese sia per le mobilità interne che per realtà ad ampia percorribilità, quali sono ad esempio le realtà portuali in cui la movimentazione del personale potrebbe tranquillamente essere gestita attraverso i mezzi a due ruote, così come in ambito urbano dove il supporto alla logistica che viene garantito nell’ultimo miglio dalle cargo bike. Un elemento di grandissima rilevanza che potrà sviluppare un significativo punto di discontinuità rispetto agli attuali modelli che vengono gestiti con mezzi di trasporto motore e che producono significativo impatto in termini di inquinamento urbano.

Ciclo mobilità significa anche uno sfruttamento diverso delle aree urbane e dei territori, ci sono esempi, progetti di aree portuali dismesse che sono diventate ciclovie?

Vi sono territori che, nel tempo, hanno perso di attrattività in quanto tagliati fuori dai percorsi ad alta velocità. Con l’avvio di progetti di riutilizzo e recupero è evidente che si potranno invece realizzare iniziative di grande interesse in ambiti che al momento sono di minor utilizzo. In questo senso si potranno certamente avviare progetti di recupero e valorizzazione di quei sedimi dismessi che oggi presentano ricchezze che possono essere utilmente valutate ed utilizzate anche in termini turistici.

Insomma, si apre una fase di grande interesse e sviluppo che, consentirà di definire dei nuovi modelli di mobilità e questo non potrà che portare vantaggio all’intero ecosistema nazionale dove tutti gli operatori.

Chiappe Revello organizza l’evento “Un nuovo modello per le smart cities della Sardegna”

L’utilizzo delle tecnologie digitali e dell’innovazione tecnologica per ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti e più sostenibili: una sfida che pone al centro dell’attenzione nuovi modelli di sviluppo dei territori che le pubbliche amministrazioni sono invitate a cogliere.

Di questi temi si parlerà in occasione dell’evento “Un nuovo modello per le smart cities della Sardegna” organizzato da Chiappe Revello con il Patrocinio del Comune di Cagliari,  il 22 aprile  alle 9.30 presso la Mediateca del Mediterraneo (MEM), evento che vede la Sardegna al centro del percorso di transizione ecologica avviato a livello nazionale e internazionale, attraverso la presentazione di soluzioni innovative in termini di efficienza energetica, illuminazione pubblica, comunità energetiche, servizi digitali e arredo urbano.

Interverranno il Sindaco del Comune di Cagliari Paolo Truzzu, l’Assessore dell’Innovazione Tecnologica, Ambiente e Politiche del Mare del Comune di Cagliari Alessandro Guarracino, il presidente di Anci Emiliano Deiana, il responsabile marketing B2G di Enel X Italia Armando Fiumara, il  prof. Fabrizio Pilo Prorettore delegato per il Territorio e l’Innovazione dell’Università di Cagliari che modererà  l’incontro.

!-- .boxed -->