In questo periodo stanno succedendo molte cose che impattano sui temi della responsabilità delle imprese e della sostenibilità del sistema della salute, non per ultima la questione che stiamo vivendo e che riguarda le conseguenze sociologiche, sociali ed economiche che derivano e deriveranno dalla diffusione del #COVID-19.
In questi mesi – anche attraverso il confronto con altri operatori del settore – abbiamo verificato che sta maturando una consapevolezza nuova di quello che è il ruolo dell’industria farmaceutica.
Il surriscaldamento globale impatta sulla mortalità e sulla qualità di vita in modo diretto, indiretto e trasversale. In generale è noto che molti degli effetti legati all’innalzamento della temperatura impattano direttamente su malattie cardiovascolari e respiratorie e sulla diffusione di specie e patogeni tropicali che trasmettono malattie e virus. Per non parlare dell’insieme degli interventi di trasformazione e alterazione degli spazi naturali che l’essere umano intraprende, che tra l’altro alcuni studi sospettano possa aver giocato un ruolo nel salto di specie che ha portato il Covid-19.
Contribuire alla ricerca e al contrasto delle cause che portano le malattie sta diventando un tema importante nella strategia di posizionamento dell’industria che si occupa della salute umana. Alcuni ambiti sono sicuramente più evidenti. Il legame tra inquinamento e malattie respiratorie è decisamente consolidato, ma non è il solo, in questi giorni ad esempio sta diventando importante anche il legame tra condizioni igieniche e integrità.
Mettere la persona al centro significa sicuramente cercare di mitigare l’impatto di quelle attività che incidono sulla salute delle persone, soprattutto per quelle fasce di popolazione più svantaggiata e più fragile, non solo in momenti di crisi.
Diventa importante comunicare in maniera adeguata concetti scientifici attraverso una divulgazione seria ed è fondamentale il contributo di chi, come l’impresa farmaceutica, può offrire un quadro chiaro in termini di ricerche e studi da una posizione autorevole e avvallata dall’esperienza.
Sarebbe importante – rispetto a una non sempre positiva reputazione dell’industria del farmaco – che questo settore si distinguesse anche per l’impegno in azioni più ampie legate non solo a produrre il farmaco ma a contribuire alla lotta e alla prevenzione delle cause delle patologie.
Cosa può fare il mondo della comunicazione per contribuire a stimolare nuovi comportamenti all’interno del mondo delle imprese del farma?
Ad esempio può affiancare le imprese in percorsi strutturati di coinvolgimento e di ingaggio. Uno degli strumenti più utili in questo senso è la creazione di sinergia tra stakeholder e impresa attraverso un’attività professionale di engagement che valorizzi il ruolo attivo delle persone. Dare voce ai pazienti e a tutti gli stakeholder di riferimento e renderli oltre che consapevoli anche partecipativi, attraverso l’ascolto, offre l’opportunità di evitare che rimangano solamente “utenti finali o inascoltati” ma diventino parte attiva della governance dell’impresa farmaceutica.
Il vero elemento distintivo è arrivare a una narrazione che faccia emergere il valore della partecipazione degli stakeholder ad alcune aree di sviluppo all’interno di quella che possiamo definire la “matrice di materialità” delle imprese farmaceutiche, uno strumento importante per identificare le priorità più rilevanti, coerentemente con la propria strategia di business e, sulla base dell’impostazione della SWOT analysis, delle aree di miglioramento da perseguire.
Chiappe Revello supporta le imprese farmaceutiche e di molti settori industriali in percorsi personalizzati di ricerca e coinvolgimento del pubblico sulla base delle reali esigenze del cliente. A questo bagaglio di esperienza si è unita l’importante partnership con Gallery Health, azienda con oltre dieci anni di specializzazione nella comunicazione del settore farmaceutico.
Per informazioni o approfondimenti:
Patrizia Petretto: p.petretto@chiapperevello.it
Paolo Levati: p.lev@galleryhealth.it